È venerdì mattina, 31 ottobre 2025. L’aria sa già di primavera e il profumo delle verdure fresche invade la cooperativa. Da lontano si intravedono le cassette colorate del banco della Cooperativa: cavoli, broccoli, finocchi, cicorie e ravanelli che spuntano orgogliosi come piccoli doni della terra.
Appena arriviamo, ci accoglie il sorriso di Francesco e la voce allegra di Luca: “Lella, buongiorno, cosa ti posso dare oggi?”.
La risposta è un misto di chiacchiere, risate e profumo di campo. Si contratta un po’, si pesa, si scherza: il rituale del venerdì che ormai sa di famiglia. Surjit passa la busta, Francesco la prende con cura e la posa sulla bilancia, mentre Luca osserva attento e felice di poter dare una mano. La bilancia segna il suo numero, Surjit lo legge ad alta voce e lo ripete due volte, come se volesse custodirlo bene nella memoria. Poi pronuncia con sicurezza il prezzo. “Bravo!” esclama Luca, soddisfatto. Tutti ridono, e quella semplice scena diventa un piccolo capolavoro di quotidiana umanità.
È così che funziona L’A.P.E. che gira: un progetto che porta nelle strade e nei mercati non solo i prodotti della terra, ma anche i frutti della cura, della collaborazione e dell’inclusione. Ogni verdura venduta racconta una storia di crescita, impegno e partecipazione. Ogni sorriso al banco è un gesto di comunità.

Più tardi, mentre Sora Lella si allontana, guarda indietro e pensa: “Mi ricordo le parole di Petrarca: Solo e pensoso i più deserti campi vo…”. Ma oggi non c’è solitudine, c’è vita. C’è il passo di chi semina e raccoglie, di chi impara, di chi trova nel lavoro condiviso una forma di serenità.
La cura della terra, la terra che cura: è questo il cuore pulsante del progetto. L’orto dei semplici non è solo un luogo fisico, ma un piccolo mondo dove le persone crescono insieme alla natura, dove le giornate si riempiono di profumi, di mani sporche di terra e di occhi che sorridono.
E così, ogni venerdì, l’Ape continua a girare — portando non solo verdure, ma anche messaggi di amicizia e dignità. Perché, come direbbe Sora Lella, “la felicità è nelle cose semplici, in un sorriso, in una busta di cavoli, in un buongiorno detto col cuore”.
Progetto “Autistic Public Economy – L’A.P.E. che gira”
Finanziato dal Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale – Municipio VIII e Municipio IX, in collaborazione con Regione Lazio, Sapienza Università di Roma e la Cooperativa Giuseppe Garibaldi.
