La mobilità educativa internazionale promossa dai programmi europei all’interno di azioni per la promozione dell’autonomia di giovani e adulti con diagnosi di autismo

“Il pensiero”
Era difficile all’inizio pensare che andare all’estero, per un periodo anche breve, fosse una opportunità possibile per i soci con diagnosi di autismo della cooperativa. Applicare però lo stesso principio che ci ha accompagnato in tutti questi anni, cioè portare dentro il mondo di fuori e quindi portare l’Europa a portata di mano, di relazione quotidiana, questo si forse era possibile. Come al solito queste cose non è bene farle da soli e, come ci piace fare, abbiamo avviato un percorso a piccoli passi assieme a due associazioni del territorio specializzate proprio nei programmi europei, ma quelli al cui centro stanno le persone e non le cose. L’associazione di promozione sociale Replay Network e il Cemea del Mezzogiorno onlus sono molto più che vicini di casa, sono di casa.

“L’accoglienza”
E’ per questo motivo che nell’arco degli ultimi due anni 11 giovani francesi, 7 giovani portoghesi, 2 seniores francesi e 2 seniores Lettoni con più di 50 anni hanno partecipato alle nostre attività quotidiane, alcuni di loro vivendo anche con noi e letteralmente condividendo il sogno che stiamo tutti realizzando alla cooperativa Garibaldi, perché grazie all’agriturismo che la scuola ci ha permesso di realizzare hanno potuto anche dormire da noi. Nel secondo semestre del 2017 altri 4 ragazzi francesi e 2 polacchi verranno a supportare le attività della cooperativa. Cosa devono sapere fare? Nulla, anzi nella maggior parte dei casi non sanno fare proprio nulla, ma imparano a stare con i soci con diagnosi di autismo della cooperativa, imparano dai soci con diagnosi di autismo della cooperativa. Ora, bisogna ammetterlo, i numeri citati non sono veritieri, perché poi tornano, anche senza programmi, senza copertura economica da parte dell’Europa, lavorando per mesi per mettersi da parte i soldi del biglietto e sapendo che alla cooperativa il pasto caldo lo si coltiva. E’ la relazione che si è costruita tra le persone la “moneta” che compra tutto questo.

“L’invio”
“Certo che”…, ce lo dicono alcuni genitori che i volontari internazionali li hanno ospitati a cena, a pranzo, nel fine settimana, che li hanno invitati a riunioni di tipiche famiglie italiane e battesimi “…mi@ figli@ poi, se non gli chiedono niente di che, se può fare cose pratiche, se nell’altro paese ci fossero altre cooperative Garibaldi, con la stessa sensibilità, se …. mi@ figli@ dicesse di si.. io quasi quasi ci proverei a vedere se vuole”. E’ cosi che è andata, è così che volevamo che andasse e che speriamo che vada. Nell’estate del 2017 sono 3 i nostri soci che sono partiti per un mese di volontariato all’estero. E se va come per l’accoglienza? Sarà per questo che quelli del Cemea del Mezzogiorno lo hanno chiamato progetto S.M.I.L.E., una sigla in inglese lunghissima, ma che sempre sorridere fa.

“Il perché”
I nostri soci con diagnosi di autismo preparano la linea della cucina (lo dicono sempre a Masterchef, fa fico) per la Trattoria, seguono i clienti nei pasti e si occupano anche di tenere sempre in ordine l’Agriturismo, dove spesso ci dormono i volontari che vengono da tutta Europa, a volte famiglie di altri ragazzi con diagnosi di autismo, a volte artisti e gruppi musicali che preferiscono starsene tranquilli dove anche loro non disturbano con i loro “rumori”. Certe camere però sono lì, sempre pulite, sempre libere o meglio sempre a disposizione. Si, a disposizione loro, magari perché una sera gli va di rimanere a dormire fuori casa. Magari ci scappa anche una settimana fuori o forse, in futuro anche un bel mesetto lontano, ma non troppo, dagli affetti famigliari. Mamma mia, che responsabilità, ma mica sono da soli, c’è tanta gente alla cooperativa Garibaldi! Magari succede che domani, ma domani domani eh… sarà possibile, insieme, pensare a un appartamento con gli amici, a una vita fatta di piccole e grandi autonomie

Quanto segue potrà sembrare molto più tecnico e di difficile comprensione, ma è solo un altro modo di dire quello che avete letto fino ad ora.

“Il contesto”
Nell’ambito delle rispettive specifiche azioni, la nostra cooperazione territoriale con le altre due organizzazioni si basa su comunanze di intenti e valori nell’assumere un ruolo di promozione e di sostegno di strategie finalizzate a realizzare un piano integrato dell’offerta formativa, con l’obiettivo di recuperare e integrare le specificità locali e per contrastare eventuali situazioni di disagio.
È per rispondere a questa complessità infatti che l’educazione deve favorire l’apprendimento integrato in contesti formali, non formali e informali così come un apprendimento durante tutto l’arco della vita per la promozione e il miglioramento del singolo e della società.
Partecipazione responsabile, cittadinanza attiva, inclusione e pari opportunità, supporto all’occupabilità, cooperazione e multiculturalità sono dimensioni fondamentali e necessarie nella società attuale. Per rafforzarle e favorirle è necessario fornire ai giovani ma non solo, a tutti i cittadini, l’opportunità di imparare in contesti di educazione formale (scuola, università), di educazione non formale (associazioni del terzo settore, corsi, iniziative europee…) e di educazione informale (genitori, amici…) in modo che in ogni momento della loro vita possano realizzare la loro motivazione all’apprendimento, che non ha età, e cogliere le opportunità di formazione e autoformazione per il proprio continuo empowerment e per quello del contesto in cui vivono.
É proprio in questa direzione che vanno le politiche europee; una vasta gamma di iniziative promosse dalla Commissione Europea, infatti, incoraggiano e favoriscono la partecipazione di giovani e adulti, con particolare attenzione all’inclusione di soggetti svantaggiati, ad opportunità di apprendimento non formale, a carattere interculturale, da intrecciare ed affiancare alle esperienze di apprendimento informale e a quelle di educazione formale.
Le politiche della Commissione Europea nel campo dell’educazione, cultura, gioventù, lingue e sport, promuovono e supportano diversi programmi e progetti di mobilità all’estero, nel campo dell’educazione formale e dell’educazione non formale. La dimensione di mobilità all’estero è da intendersi come mobilità organizzata attorno a obiettivi di apprendimento (learning mobility), dimensione che accelera l’apprendimento e l’aggiornamento di competenze. I programmi di learning mobility, oltre al soggetto partecipante all’azione, coinvolgono sempre altri attori, che hanno il compito di sostenere ed accompagnare il partecipante stesso nella comprensione di sé, degli altri, nel raggiungimento degli obiettivi che si è prefissato e nella autovalutazione e riconoscimento dei propri apprendimenti.

“Le finalità”
Permettere un rafforzamento dell’azione di sostegno all’autonomia dei giovani con diagnosi di autismo, supportando la realizzazione di percorsi integrati che possano rispondere ai bisogni educativi, individuali e di gruppo, di giovani adulti che partecipano a progetti di volontariato internazionale e tirocini internazionali, finalizzati ad accompagnarne la crescita e lo sviluppo nel rispetto dell’unicità di ognuno, attraverso una molteplicità di strumenti per un apprendimento continuo e diversificato e con i seguenti scopi:

  • Educare alla cittadinanza attiva ed europea
  • Rafforzare lo sviluppo personale
  • Promuovere il multilinguismo e la multiculturalità
  • Sostenere l’apprendimento attraverso la mobilità internazionale
  • Contribuire a costruire una società europea della conoscenza
  • Aiutare a combattere la xenofobia e a promuovere la solidarietà
  • Stimolare la curiosità, lo spirito di iniziativa e la consapevolezza di sé
  • Rafforzare l’occupabilità
  • Accrescere la competitività dei cittadini europei
  • Sostenere il dialogo strutturato tra i diversi attori della società

Opportunità realizzate con la collaborazione e il supporto di: